Il centro del borgo è arroccato su un suggestivo sperone roccioso di granito scuro (ofiolite) da cui il toponimo. Chiamato anticamente Sassomereo, venne citato per la prima volta nel 1197, nel giuramento che il Comitato di Gombola fece al Comune di Modena. Nel XV secolo viene annesso alla Podesteria di Monfestino per quasi due secoli, e in seguito al Comune di Sassuolo fino al 1860, quando entrò a far parte del Comune di Prignano.

Un tempo esisteva a Sassomorello un castello ma di cui oggi è scomparsa ogni traccia. Dell'antica chiesa parrocchiale, che dipendeva dalla Pieve di Rocca S. Maria, rimangono poche basi in muratura inglobati dagli edifici che si trovano nel lato a strapiombo sulla roccia. Nel 1859 venne inaugurata la chiesa attuale di San Bartolomeo, edificata più a settentrione rispetto alla precedente, mentre il vecchio campanile, che faceva parte dell'antico complesso, fu modificato nel 1950. All'interno è ammirabile una tela settecentesca raffigurante il martirio di San Bartolomeo, e sono conservati pregevoli paramenti liturgici.

A sud di Sassomorello merita una visita il borgo rurale denominato La Cà , che si sviluppa attorno ad un'ampia corte in cui centralmente si trova una torre cinquecentesca con cordolo di colombaia in arenaria e con il portale scolpito a croce. Interessante un edificio che presenta architrave arcuato poggiato su mensole, affiancato ad una residenza padronale che presenta un grosso arco a tutto sesto. Pregevoli anche le mensole sagomate che sorreggono il tetto di un vecchio fienile. L'oratorio dedicato alla Sacra Famiglia presenta sulla facciata una finestrella quadrilobata con data incisa dell'inizio del XVIII secolo. All'interno dell'oratorio è ammirabile un considerevole altare in stucco.